mercoledì 27 gennaio 2010

I Principi di Ecco Cosa Vedo

DI MARCO CANESTRARI

principi
La nostra pagina Facebook “Ecco Cosa Vedo” in meno di un anno ha raggiunto con una crescita esponenziale i 85.000 utenti fissi e i nostri link vengono condivisi e diffusi nel Web da innumerevoli altri Blog e Pagine. Un Grandissimo GRAZIE a tutti voi che contribuite a questo dilagante successo invitando i vostri amici e soprattutto partecipando con commenti costruttivi in Pagina e nel Blog. Lo scopo principale del movimento “Ecco Cosa Vedo” è quello di creare una struttura socialmente utile che possa aggregare informazioni, competenze e strategie e divulgarle su scala sempre più ampia filtrando e promuovendo i contenuti più costruttivi ed etici, volti a favorire delle scelte consapevoli verso le soluzioni ai problemi della società moderna.

COSTRUTTIVITA': Il nostro pensiero è orientato a favore della creazione di alternative migliori, e non si limita alla critica passiva o all’essere “contro”. Ad ogni problema o sfogo sollevato facciamo proporre, nella maniera più semplice possibile, anche una soluzione d'insieme volta a costruire dei modelli migliori rispetto a quelli che si criticano.

FORZA: Si affrontano temi e soluzioni diffondendone i principi più basilari possibili, in maniera che siano condivisibili ed utilizzabili da persone legate a dottrine, partiti ed ideologie più disparate. Infatti, evitiamo di focalizzare il nocciolo del discorso sulle singole personalità, su specifiche organizzazioni, ideologie, religioni o partiti politici. Smettiamo di dividerci in buoni e cattivi e impegniamoci per sviluppare dei metodi di lavoro che aiutino a cooperare nella diversità.

DIFFUSIONE: Cerchiamo di mantenere un ambiente propositivo, costruttivo, fertile al cambiamento ed alla presa di coscienza promuovendo e sviluppando delle soluzioni d’insieme basate sulla filosofia “win to win” (miglioramenti utili a tutti dove non ci sono vinti) che riducono sensibilmente gli abituali ostacoli alla diffusione di una soluzione. Non stimoliamo quindi la violenza, né l’offesa e nemmeno la provocazione, che facilitano invece la chiusura e frenano l'apprendimento e soprattutto una cooperazione di ampio respiro.

INIZIATIVA: Bisogna agire, non suggerire. Dedichiamo tempo ed energia ai miglioramenti che vorremmo vedere realizzati, come facciamo quando lavoriamo, ma anche senza avere ritorno economico. Incoraggiamo una partecipazione dei singoli sempre più attiva e diretta alle soluzioni dei problemi comuni contribuendo all'evoluzione della rete, dell’Intelligenza Collettiva e degli strumenti che permettono lo sviluppo della E-Democracy.

EFFICIENZA: Ottimizziamo accuratamente le nostre risorse personali dando priorità agli obiettivi più importanti. Non includiamo nelle nostre attività chi interviene con atteggiamenti non costruttivi e non interessati agli obiettivi del gruppo, che sposta l’attenzione e le energie del nostro movimento lontano dai principi di ECV e dagli scopi dell'associazione. Incoraggiamo chi ha ideologie opposte dalle nostre ad investire le proprie risorse, energie e tempo impegnandosi a creare delle iniziative gestite secondo le proprie linee personali contribuendo positivamente allo sviluppo della democrazia nel suo insieme.
CON IL TUO AIUTO: Se sei interessato a fare parte del movimento (sia come membro del gruppo centrale di Roma, sia nelle varie attività in Rete) contattaci per avere informazioni.
Ad ogni problema sentito da tutti, stimoliamo anche la riflessione verso una sua possibile soluzione, diffondendone i principi di base, in maniera semplice e senza spostare l'attenzione sul battibecco personale.

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lunedì 25 gennaio 2010

La Televisione Circoscrive il Campo delle Scelte

DI MARCO CANESTRARI

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· LA TV E’ IL CANALE PRINCIPALE - Nessun canale si presta meglio per manipolare le grandi masse come quello televisivo, specialmente per periodi di tempo prolungati. Radio, giornali o la rete, sono impatto secondario sulla psiche delle masse e sulla formazione di mode, culture, opinioni e consensi.

· LA TELEVISIONE CIRCOSCRIVE LE SCELTE - Il cervello umano è in grado di scegliere solo fra ciò che conosce, quindi il controllo su larga scala all’accesso delle informazioni critiche di cui si ha bisogno per valutare una situazione significa il controllo dei processi mentali stessi. L’immenso potere della televisione, alla lunga, è quello di determinare dei “modi di pensare” di base, lasciando la scelta del singolo su “cosa pensare”. Fra tutto l’arcobaleno delle cose vere, il leader può decidere quali informazioni e modelli presentare alla massa e soprattutto quali non presentare. Questo significa che circoscrive ciò che la massa conosce, decide cioè il cesto in cui ognuno sceglierà ciò che più gli piace. E lo presenta associato a immagini attraenti, piacevoli, desiderabili, elencandone minuziosamente tutti i lati positivi. Il pensiero della massa si sviluppa autonomamente fra ciò che gli viene presentato, mentre una parte consistente della realtà viene omessa dalla coscienza collettiva. I sogni, le aspettative, i desideri, i modelli da imitare e in cui identificarsi, per cui vivere e soffrire, vengono scelti fra ciò senza sforzi conosciamo sempre meglio.

· L’IMMAGINE DELL’INDIVIDUO VINCENTE - Promuovere tutti gli aspetti positivi dell’immagine individualista e forte, furba e determinata e magari anche un po’ aggressiva e bugiarda. Si omettono dalla consapevolezza comune del paese tutti gli altri aspetti della vita non favorevoli economicamente o politicamente al regime che possono essere l’altruismo, la delicatezza, la sensibilità, la serenità, la riflessione, l’arte, la profondità, la sincerità, la cultura, ecc…

· STIMOLARE INVIDIA E INADEGUATEZZA - Inoltre, si stimolano invidie e sensazioni di inadeguatezza verso chi non si conforma al modello che tutti devono conoscere (estetico, politico, stile di vita, economico).

Il Giusto e lo Sbagliato non deve più nascere da una indagine intellettiva, libera da coinvolgimenti di parte, ma invece dalle risate contagiose dell’arena in cui si grida, ridicolizzando l’avversario con una furba e cattiva battuta d’effetto.

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mercoledì 20 gennaio 2010

Modelli di Pensiero Impulsivi e Superficiali

DI MARCO CANESTRARI

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· LA MASSA E’ PRIMITIVA - Il comportamento della massa è guidato dall'istinto e dall'emotività piuttosto che dalla logica e dalla ragione. La folla agisce sulla base dei sentimenti più primitivi, quelli che dal punto di vista dell'evoluzione costituiscono le prime tappe dello sviluppo dell'umanità, come la paura, la rabbia, l’esaltazione e l’appartenenza ad un gruppo. Istinti molto semplici da controllare e manipolare, mentre in questi raggruppamenti ciò che va smarrita è la più grande conquista degli uomini moderni, ovvero la razionalità e l'uso delle superiori capacità intellettive.

· STIMOLARE MODELLI ISTINTIVI - Per favorire quindi le dinamiche primitive delle masse e poterle controllare, è indispensabile proporre e stimolare il più possibile, modelli di pensiero, elementari e impulsivi, come quelli che vediamo nelle grida in TV. Crisi isteriche e pianti. Una vetrina dove tutti sono contro tutti nell’esprimere la parte più bassa dell’emotività umana, come la rabbia, l’aggressività e l’invidia, con i metodi del branco, dell’arena o del linciaggio in diretta. Con il passare degli anni questi modelli vengono appresi come bagaglio di esperienza collettiva e diventano delle vere e proprie forme mentali accettate come “normali”.

· RIDURRE IL LIVELLO DI INDAGINE - Ridurre tutte le indagini al battibecco personale e al gossip, abbassando la discussione all’attacco personale. Si sposta l’attenzione sull’immagine pubblica della persona piuttosto che sui contenuti delle sue idee.

· ABBASSARE IL LIVELLO INTELLETTIVO GENERALE – Viene trascurato o limitato lo sviluppo e l’immagine dell’istruzione pubblica libera da interessi di parte, riducendo il livello intellettivo e culturale del paese. Si favorisce la scuola privata, più facilmente controllabile.

Per manipolare le masse è indispensabile stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità.
Si deve spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari, aggressivi, egocentrici ed ignoranti

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lunedì 18 gennaio 2010

Libertà e Censura nei Blog

di gianpaolo marcucci

 freedom

La rete è di sicuro quanto di più democratico esista al mondo. Chiunque grazie ad un blog, può diffondere un'iniziativa dal basso a costo zero, o mettere a disposizione di tutti le proprie idee, teorie e filosofie e vedere se queste sono condivise, arricchite, criticate o semplicemente prese in considerazione.

Grazie a meccanismi come questo, al concetto di Wiki e a quello che più in generale è chiamato oggi web 2.0, piccoli grandi cambiamenti stanno avvenendo nel nostro modo di reperire informazioni, comunicare, studiare, lavorare e fare acquisti. La rete, fornendo a tutti pari risorse e pari potenziale visibilità, garantisce automaticamente che a scegliere i contenuti da visualizzare siano gli utenti, loro e nessun'altro. La rete non impone nulla, è bidirezionale e a differenza della televisione, della radio o dei mezzi stampa cartacei, permette a chi ne fa parte, di essere allo stesso tempo produttore e consumatore di contenuti e informazioni. E' un concetto innovativo, un cambio di paradigma. Tuttavia la mente umana, incanalata in schemi e categorie assai rigide, fatica a coglierne alcuni aspetti molto vantaggiosi per la propria evoluzione e talvolta rischia di incorrere in fraintendimenti fastidiosi. Uno di essi è il problema della libertà.

All'interno di un blog succede spesso che tra coloro che commentano i post ci siano persone che non trovandosi d'accordo con la linea dell'autore, si pongono in posizione ad esso critica o addirittura di conflitto. Si possono così trovare manifestazioni di dissenso, che se limitate alla riflessione serena e produttiva, non fanno altro che arricchire le argomentazioni, e sviluppare una conversazione che promuove il ragionamento e la consapevolezza.
Accanto ad esse però è facile trovare commenti di persone che non vogliono riflettere, ma vogliono interagire con la comunità tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o stupidi, spesso con lo scopo di disturbare creando una catena di insulti. Tali persone usano così strumenti poco democratici, a volte ponendosi in risalto e creando un seguito. A volte possono arrivare addirittura a inibire gli altri commentatori, annientando qualsiasi possibilità di comunicare. Un utente disturbatore (in gergo Troll) può infatti inibire la partecipazione volontaria di migliaia e migliaia di persone che invece condividono i principi di un blog; ad esempio, un blog di amanti di motociclette con migliaia di iscritti che spiega “come costruire una motocicletta” può essere facilmente bloccato da un utente che dice che “le moto fanno schifo”, e lo ripete dopo ogni commento. Eliminare tali commenti, o in alcuni casi arrivare a bloccare l'accesso al proprio blog per questi utenti, per quanto possa sembrare un atto di censura, nel caso della rete non lo è affatto.

In una situazione di disparità di risorse, ad esempio nel caso dell'informazione di massa attraverso la televisione (non tutti hanno un canale televisivo o possono averlo), scegliere arbitrariamente a chi dare voce in base ai propri interessi, ovvero non dare a tutti la possibilità di esprimersi, è un atto disdicevole, un atto di censura. Ma in rete, dove chiunque è in grado di esprimersi allo stesso modo di tutti gli altri, ognuno ha pari risorse e ognuno è libero di dire ciò che vuole, dare spazio all'interno del proprio blog solo a chi condivide una serie di principi ed escludere gli altri, non può essere definito “censura”. Avere tutti la stessa possibilità di creare una comunità interessata a certi temi, magari con caratteristiche precise e con la possibilità di organizzarsi costruttivamente, è un semplice atto di libertà, un atto di democrazia. Se non si è d'accordo con le linee di una televisione non si può aprire una televisione che porta avanti altre linee e diffondere il proprio pensiero senza avere a disposizione grandi profitti da investire. Se non si è d'accordo con le linee di un blog, invece, si può aprire un altro blog, il proprio blog, e cominciare dal basso a costo zero a portare avanti le proprie idee e i propri principi. Criticare e distruggere le iniziative degli altri non è costruttivo. Costruire vuol dire invece creare un proprio spazio sulla rete e cominciare a diffondere il proprio pensiero, strano o impopolare che sia. Se un gruppo vuole provare a portare avanti delle linee e in molti seguono queste linee, chi dice che tale gruppo non dovrebbe portarle avanti solo perché una persona non vuole? Chi dice che fare una pagina chiusa ai commenti, ma piena di spunti interessanti, non sia comunque un esempio di libertà di espressione di chi ha la pagina e un contributo verso l’intera Rete? Chiunque può fare la pagina. La Rete premia la qualità!
 
Apritevi un Blog, un canale su Youtube, una WebTv su livestream. Assimilate, create e condividete contenuti di qualsiasi genere. Create la vostra comunità, con i vostri obiettivi senza distruggere l’organizzazione e la crescita di quelle degli altri. E’ dall’informazione che bisogna partire per cambiare le cose, perché quando i cittadini sono informati, non è facile manipolarli. Oggi l’informazione nei media di massa è controllata, noi possiamo rendere libera quella di domani, e possiamo farlo già da ora.

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mercoledì 13 gennaio 2010

Come si Controllano le Masse

DI MARCO CANESTRARI 

ONDA

Come si possono controllare le masse nei sistemi moderni dove i cittadini possono esprimersi liberamente con il voto?

Molti sanno che la televisione influenza le persone, ma quanti sanno in che modo lo fa? Spesso si sente dire “La televisione in Italia è spazzatura”, oppure “gli italiani sono un popolo di superficiali”, ma cosa c’è dietro? Conosciamo il reale significato di quello che ci viene proposto?

Queste tecniche non hanno nessuna connotazione ideologica, i principi di base, infatti, sono stati utilizzati da ogni tipo di regime dalle epoche più lontane al giorno d’oggi, dal totalitarismo sovietico a quello della Germania nazionalsocialista, fino a trovare dinamiche simili in molte aziende attuali, o anche in gruppi settari religiosi.

“In un sistema totalitario, a differenza di quanto si può comunemente pensare, il potere non viene detenuto esclusivamente con la violenza, ma è frutto di una reciproca contrattazione tra il capo e le masse dominate.” – Gustav Le Bon



DI COSA PARLEREMO?
Sintesi della Manipolazione di Massa

· CONTROLLARE UNA PARTE DEI MEDIA

· CIRCOSCRIVERE QUELLO CHE LA MASSA CONOSCE

· RENDERE LA POPOLAZIONE EMOTIVAMENTE REATTIVA

· SFRUTTARE VARIE FORME DI PAURA

· DETERMINARE TENDENZE, MODE, CULTURE E MODELLI DI PENSIERO

· MODIFICARE LE LEGGI FINO ALLA COSTITUZIONE

Un clima di divisioni e incertezze limita il peso della volontà dei cittadini a favore di chi impartisce le soluzioni dall’alto

 

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