giovedì 17 febbraio 2011

Quale Atteggiamento di fronte ai Mali del Mondo?

DI DANIELA COIN

serenita

Ogni giorno veniamo bombardati da notizie di vario genere. Al TG, leggendo il giornale, le notizie negative si accavallano una sull'altra. Su facebook e simil social network, i gruppi che mettono in guardia da continui pericoli sono all'ordine del giorno. Assassini, pedofili, necrofili, traditori, delinquenti, drogati, mamme psicotiche, vicini di casa che si trasformano da personcine perbene in belve assetate di vendetta.

Simboli che dovrebbero essere una guida, quale la politica e la Chiesa, trasformati in mostri che tradiscono e feriscono, che sbagliano. E a noi arriva sempre il medesimo messaggio: non puoi fidarti di nessuno, devi avere paura di tutti. Il petrolio sta finendo. I bambini vengono sfruttati. Gli animali vengono sfruttati. Le donne vengono sfruttate. Boicottate ogni cosa, tutto è il male. Non si può più comprare nulla senza aver indirettamente ucciso qualcuno. Questo elenco potrebbe durare all'infinito. E nulla di quanto sopra citato è, probabilmente, inesistente. Tutto è certamente degno di attenzione e consapevolezza. Ma qual è l'atteggiamento più indicato da tenere di fronte a questa infinita mole di notizie che ogni giorno vengono sottoposte alla nostra attenzione? Ignorarle non è probabilmente l'atteggiamento migliore da tenere di fronte a fatti che possono, in un modo o un altro, condizionare la nostra vita e spesso, indirettamente, quella altrui. Auspicabile sarebbe riuscire ad informarci su tutto, dedicando il tempo adeguato a comprendere la notizia in ogni sua parte, a farsene un'idea, a posizionarla nella nostra vita in modo consapevole e vedere cosa possiamo fare noi per risolvere queste problematiche proposte. Sicuramente un ruolo in tutto questo ce l'abbiano anche noi, in un modo od un altro. Però, se questa presa di coscienza finisce per influenzare la nostra esistenza e ci modifica l'umore, portandoci ad assumere un costante atteggiamento negativo nei confronti delle giornate che andiamo ad affrontare, è abbastanza chiaro che questo non è l'approccio migliore da tenere di fronte a quello che abbiamo appreso. Una cosa è rendersi consapevoli e, senza ansia, cercare di fare il possibile per migliorare le cose, per quel che riguarda le nostre possibilità effettive, un'altra è farsi prendere dal panico ed affrontare la vita con sentimento di rabbia, rancore ed aggressività. Ad esempio una volta appreso che sui cosmetici viene, quasi sempre, direttamente o meno, praticata la vivisezione, una cosa è dirigere gli acquisti, consapevolmente, verso prodotti garantiti e certificati cruelty-free (che fra l'altro sono anche più salutari per la nostra persona), un'altra cosa è vivere le nostre giornate angosciati dalla sofferenza vissuta da questi animali, torturarsi a vedere schiere infinite di documentari che riguardano queste torture, rovinandoci le giornate, causandoci rabbia e malessere che poi si sfoga compromettendo, per contro, la nostra salute psico-fisica e i rapporti che andiamo a vivere con i nostri cari.

Non solo, affrontare le giornate predisponendoci in atteggiamenti di rabbia (seppur giustificata), ci allontana dal reale nostro scopo in quanto, se ci si batte per ottenere giustizia, e quindi cercando di portare energie positive laddove ce ne sono di negative, non ha affatto senso affrontare questa ricerca caricandoci di sentimenti negativi. E' palese che l'energia che riverseremo sui nostri nobili intenti, sarà energia negativa. Battersi "per" e battersi "contro" sono due atteggiamenti diametralmente opposti che causano, di conseguenza, reazioni coerenti col tipo di sentimento che le nutre.

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