sabato 21 aprile 2012

Mario Monti ci Spiega che i Suicidi sono Pochi

DI MARCO CANESTRARI

Mario Monti ci spiega che i suicidi sono pochi. In televisione sentiamo dire che i disoccupati che si suicidano lo fanno perché sono troppo poco ottimisti, sentiamo dire che il posto fisso è noioso, che i sindacati devono capire che anche i posti statali dovranno licenziare, che i ticket verranno pagati anche dai disoccupati, ecc... Spesso queste provocazioni vengono ritrattate con un: "Sono stato frainteso", oppure, "Mi sono spiegato male", ma raggiungono lo stesso l'effetto voluto, quello cioè di alzare il polverone arrivando ad un numero enorme di persone abituandole pian piano a digerire nel tempo delle forzature enormi. La nostra economia non si basa su un attenta e ottimizzata gestione delle risorse, anzi, stiamo divorando le risorse della terra, solo per fare profitto. Per soldi stiamo schiacciando le libertà di molte persone. Per i soldi che ci servono a comprare oltre il necessario stiamo trascurando il nostro benessere, la nostra salute. I valori reali come il cibo, la salute, la libertà, la serenità mentale, gli affetti, vengono tutti messi da parte in nome del denaro e del profitto.

Il denaro viene creato e posseduto dalle banche centrali, in gran parte private. I nostri paesi sono sempre più schiavi delle banche che decidono quali capi di governo dobbiamo avere, decidono se dare o no la possibilità alla popolazione di decidere tramite referendum, forzano gli stati a privatizzare tutto ecc.. Viviamo in un sistema ingiusto dove pochi si accaparrano enormi quantità di potere trasformando gran parte della popolazione terrestre in schiavi. I mercati sui cambi e sulle transazioni finanziare raggiungono 10-20 volte il PIL dell'intero pianeta. Il denaro si moltiplica esponenzialmente dal denaro. Si crea dal nulla, senza generare una risorsa. Si creano così delle multinazionali con PIL più alti di intere nazioni. Dei ricchissimi che sono creditori di 10-20 volte il "Pianeta Terra" e una popolazione di poveracci che non potranno mai restituire questo debito. Tutti gli stati saranno costretti a richiedere dei prestiti che le banche finanzieranno aggiungendoci sopra degli interessi, aumentando cosi il debito all'infinito. Il debito non si estinguerà mai! Nei piani alti tutti ne sono a conoscenza. Anche se noi lavorassimo mille ore a settimana, sottopagati, facendo un lavoro che non ci piace, anche facendo immensi sacrifici, pagando diligentemente tutte le tasse il debito non si salderà mai. Bisogna quindi cambiare completamente questo sistema, come farlo?

1. Agiamo con una visione d'insieme, non solo egoisticamente ma con finalità sociali e collettive, perché se non ci occupiamo del problema globale, il problema globale si occuperà sempre di più di noi promulgando sempre più leggi che anche noi saremo costretti a rispettare con la forza.
2. Non diamo più valore al denaro di quello che ha realmente. Il denaro è una misura di scambio, non una risorsa da cui essere dipendenti per agire. Noi per primi attiviamoci a creare i cambiamenti che vogliamo vedere, senza aspettarci un ritorno in denaro.
3. Impariamo a interpretare, capire e leggere i Media. I Media sono controllati da pochi gruppi economici e hanno un potere immenso nel stabilizzare il sistema e rallentare qualsiasi cambiamento. Facciamo capire a tutti come funzionano i media e impegniamoci a pretendere che i media siano un valore dell'umanità, che abbiano quindi anche una funzione educativa e sociale.

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giovedì 19 aprile 2012

La Finanza non Esiste

DI GIANPAOLO MARCUCCI

finanza

L’economia, ovvero la gestione razionale delle risorse, esiste, è un fatto, un qualcosa di reale. Ma, quando oggi parliamo di economia, cosa intendiamo? Quando vediamo i media parlare di spread,  di bot, di mercati finanziari; quando sentiamo esperti, professori e giornalisti riempirsi la bocca di formule matematiche incomprensibili a sostegno di fantomatici modelli di crescita, siamo proprio sicuri che stiamo parlando di qualcosa che riguarda la gestione razionale delle risorse del pianeta?

L’articolo 25 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo recita così: “Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari, ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.” Tuttavia oggi è universalmente risaputo che se un uomo non possiede sufficiente denaro non può assolutamente nutrirsi ne avere una casa o curarsi in maniera adeguata. L’unica legge che governa il mondo oggi e che permette di decidere chi può morire di fame e chi di obesità è solo la legge del profitto. Non solo tale legge non è equa, ma sta letteralmente causando il folle disfacimento delle risorse ecologiche ed umane del nostro pianeta; si, umane, perché l’uomo è una risorsa, una parte dell’organismo mondo che dovrebbe vivere in sintonia con l’ambiente che lo ospita.

Ma allora che razza di modello economico è questo? Tale inespugnabile fortezza economico-finanziaria, non sembra piuttosto l’emblema dell’anti-economia? Spogliamoci dei preconcetti appresi dai media e talvolta purtroppo anche dai cattivi docenti di scuole e università: Economia non è sinonimo di finanza! La finanza è un astrazione, un gioco, una bolla di sapone. L’economia non ha a che fare con lo spostamento di enormi somme di denaro, l’economia ha a che fare con le risorse. Facciamo uno sforzo, apriamo gli occhi, ricominciamo a comprendere cosa in questa terra ha un valore reale e cosa invece è solo un effimero castello di sabbia. L’agricoltura ad esempio produce valore, è definita settore primario non solo perché viene prima degli altri in ordine cronologico, ma perché è il settore più importante e lo è per tutte le economie in termini di spazio e tempo. Oggi un’infinità di persone aspirano a lavorare ai piani alti di multinazionali che operano nei settori della finanza. Un dipendente Goldman Sachs guadagna anche 600.000 dollari l’anno. Ma questi lavori hanno per caso più dignità e meritano più rispetto del lavoro del contadino? Io credo di no, e anzi ritengo che se un manager smette di fare il suo lavoro, al massimo ci potranno essere meno entrate da parte di un gruppo finanziario, ma se un contadino smette di coltivare la terra, il manager non mangia e non mangiamo neanche noi!

Diveniamo consapevoli e saremo protagonisti dell’economia: un’economia antropocentrica, un’economia ecologica, un’economia a misura del nostro pianeta” - Gianpaolo Marcucci

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venerdì 13 aprile 2012

L'ho Sentito Dire... Quindi è Vero!

DI VALERIO PASSERI

Veniamo tutti i giorni bombardati di informazioni di tutti i tipi. I media in periodo di tempo relativamente lungo, fanno molto più che fornire delle notizie, forniscono dei modi di interpretare il mondo che entrano nel senso comune.

Quante volte ascoltiamo e magari ripetiamo cose che ci sembrano giuste, anche se non ci abbiamo mai riflettuto veramente? Frasi, concetti e immagini ripetute migliaia di volte davanti ai nostri occhi, si insinuano, senza che ce ne accorgiamo, nella nostra mente e ci diventano familiari. Al contrario ciò che non ci viene mostrato è esattamente come se non esistesse.

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