lunedì 28 maggio 2012

Le Alternative alla Dittatura delle Major: Creative Commons

DI GIANPAOLO MARCUCCI

Il copyright non è un diritto naturale, non è nato primo dell'uomo bensì è stato da esso creato quando, agli inizi del 1900, la cultura di massa viene industrializzata. Con l'avvento della rete che rende la riproducibilità e la condivisione dei contenuti immediata e potenzialmente a costo zero, la dicitura "Tutti i diritti riservati" che caratterizza il copyright tradizionale diviene un problema per tutti.

Il diritto d'autore infatti difende oggi non già gli autori dell'opera (che sia uno scritto, un progetto brevettato, una canzone o un video) ma coloro che ne detengono i diritti, ovvero perlopiù i grandi editori e le grandi major discografiche, cinematografiche e farmaceutiche. Cosa fare? Rendiamoli obsoleti: Cominciamo tutti ad adottare copyright più flessibili ad esempio attraverso le licenze creative commons che sono a tutti gli effetti licenze di copyright ma che sostituiscono la antipatica formula "Tutti i diritti riservati" con una nuova idea di tutela della proprietà intellettuale:"Alcuni diritti riservati".

Non è vero che non è possibile condividere e tutelare allo stesso tempo!

Info sulle licenze Creative Commons

L'articolo ti è piaciuto? dagli visibilità Cliccando su OK!!

martedì 22 maggio 2012

I Pregiudizi ci rendono Schiavi

DI MARCO CANESTRARI

VEDI TUTTA SERIE IN PLAYLIST

Trascorriamo la nostra vita identificandoci con delle idee e difendendole a tutti i costi. Ci creiamo un nostro bagaglio personale di affetti e di ricordi e lo portiamo avanti, spesso a scapito delle idee degli altri, che non conosciamo.

Il pensiero infatti funziona così: protegge solo ciò che riconosce, ciò che ha in memoria. Come un'eterna giostra di egoismi, che ogni giorno, di fronte agli occhi di tutti, si scontrano a vicenda, danneggiandosi. Questo processo esiste, è innegabile. Tuttavia, non possiamo affermare che non ci sia altro. Altrimenti non si spiegherebbe il progresso umano che nei secoli si è sviluppato in diversi campi, come l'abolizione della schiavitù, la crescente difesa degli animali, la scomparsa dello sfruttamento minorile e molto altro. C'è un netto progresso nella visione collettiva del mondo, che sembra andare oltre i nostri egoismi e che trova nuove strade per migliorare la qualità della vita. Ma dove nasce questa energia? Come possiamo fare delle scelte nuove e libere, se il nostro "io" ci tiene ancorati al passato? Perdendo i propri condizionamenti, i propri traumi ed il proprio bagaglio di immagini positive e negative, l'uomo è spinto a vivere in maniera più libera. Il processo di abbandonare i nostri pregiudizi dettati dall'esperienza ci garantisce nuovamente il potere di scegliere.

Davanti ad un cane non saremo più costretti ad avere paura, solo perché da piccoli una volta siamo stati morsi; non avremo più una paura obbligata, dettata dal passato. Potremo effettuare una scelta nel presente, basandoci su ciò che c'è adesso, su ciò che è reale. Invece che basare le nostre scelte sulle idee astratte che abbiamo del mondo.

Testo di Fauno Lami

INFORMAZIONI SUGLI INCONTRI A ROMA

L'articolo ti è piaciuto? dagli visibilità Cliccando su OK!!

giovedì 17 maggio 2012

Scatole



LO SPETTACOLO DI ECCO COSA VEDO

Come sarebbe scoprire di vivere in una scatola? Italo ogni giorno si sveglia e cerca conforto nella sua sicura e pianificata esistenza. Va a lavoro, guarda la televisione, compra la sua serenità in un centro commerciale, si gode lo svago e riposa nel weekend.
Insomma, cerca in tutti i modi di scavarsi un posto da persona rispettabile, da persona “normale” in questa società. Italo è un cittadino responsabile, crede che la politica sia una cosa importante, si informa, segue i dibattiti e va soddisfatto a votare per la sua squadra...pardon...il suo partito. Italo a suo modo manifesta, si fa sentire, partecipa, come gli hanno insegnato, perché partecipare è importante, ma sempre secondo le regole. Ogni giorno poi si ricorda di fare tutte le cose che si devono fare. Per sentirsi accettato, per sentirsi sicuro, per sentirsi parte del gruppo, della massa; perché in fondo lo sappiamo: è importante fare parte dei buoni e non restare mai soli. Italo è un uomo sempre di corsa e la società frenetica è la sua casa, la sua mamma, la sua gabbia. Ma se d’improvviso questo meccanismo si interrompesse? Cosa succederebbe se Italo un giorno alzasse lo sguardo e cominciasse ad osservare, ad osservarsi? Potrebbe iniziare davvero a scegliere cosa fare?
Dall'azione politica collettiva alla dimensione individuale più profonda, gli autori cercano di scavare in tutti quegli angoli in cui durante la vita l'uomo crede di essere libero, di operare una scelta consapevole e invece si ritrova ad esser circondato dalle pareti di una scatola, una scatola, che, a guardarla bene, pare proprio non potersi aprire.

EVENTO FACEBOOK
FOTO

Scatole
Teatro dell'Orologio - Sala Orfeo (Via dei Filippini 17)
Tutti i giorni dal 29 Maggio al 3 Giugno
Ore 21:00 (domenica ore 18.30)
Biglietto 10€



Regia e Sceneggiatura: Fauno Lami e Gianpaolo Marcucci
Con: Fauno Lami
Gianpaolo Marcucci
Maria Sofia Cori
Simone Fraschetti
Carlo Di Clemente
Marco Canestrari

Per info, ufficio stampa e prenotazioni: ufficiostampa@pensieridicartapesta.it



L'articolo ti è piaciuto? dagli visibilità Cliccando su OK!!

lunedì 14 maggio 2012

La Società Costruttiva

DI GIANPAOLO MARCUCCI

Qual è il primo gradino della scala che porta alla risoluzione di un problema? La consapevolezza di esso! Se vogliamo che i problemi della nostra società vengano risolti dobbiamo cominciare a rendere sempre più persone coscienti che essi esistono in quanto problemi, informarle, coinvolgerle, renderle partecipi, adottando un metodo costruttivo che sia il meno possibile aggressivo e pretenzioso.

Una volta compreso il problema poi non dobbiamo limitarci a segnalarlo, dobbiamo in prima persona impegnare le risorse a nostra disposizione per risolverlo nella maniera più definitiva possibile. All'interno del video dell'intervento "La Società Costruttiva" tenutosi a Verona durante il Simposio sulla Società Sostenibile organizzato da Zeitgeist Italia, Ecco Cosa Vedo traccia le linee di un nuovo approccio utile da adottare per risolvere i problemi che angosciano la nostra epoca.

L'articolo ti è piaciuto? dagli visibilità Cliccando su OK!!

giovedì 10 maggio 2012

Per i Mercati...Preghiamo!

DI VALERIO PASSERI

Tv e giornali hanno l'immenso potere di decidere gli argomenti di cui milioni di persone parleranno. Immenso perché è lì che sta il vero controllo. Hanno introdotto con prepotenza parole come SPREAD, PIL, crescita e soprattutto questa mistica entità sovrannaturale che sono i mercati.

La loro esistenza e la loro onnipotenza sono date per scontate e la domanda che si fanno è "come fare per accontentarli?". Come se fossero una sorta di divinità che esige sacrifici per placare la propria ira. Ma proviamo a cambiare la domanda: Che cosa sono questi mercati? Sono veramente entità astratte, superiori e incontrollabili? O invece sono creati e controllati da uomini come noi? E possiedono davvero tutta questa forza capace di controllare, regolare, schiavizzare, cancellare migliaia, milioni di vite umane? E questa è intrinseca o ce l'hanno solo in funzione al fatto che noi accettiamo ce l'abbiano, accettando di vivere in una società con queste regole finanziare, dandole per scontate?

L'articolo ti è piaciuto? dagli visibilità Cliccando su OK!!

lunedì 7 maggio 2012

Niente di Ciò in cui Crediamo è Reale

DI MARCO CANESTRARI

VEDI TUTTA SERIE IN PLAYLIST

Stiamo inseguendo delle immagini astratte o dei fatti reali? Siamo sicuri di avere chiaro l'oggetto delle nostre paure, delle nostre ambizioni? Se ad esempio ci comunicassero che siamo malati di cancro, verremmo colti da una paura enorme, paralizzante. Anche se poi dovessimo scoprire che non era vero, che si è trattato di un errore. Mentre invece, nel caso opposto, se venissimo uccisi di sorpresa da uno sparo alla nuca, moriremmo senza paura alcuna.

Sembra quindi che abbiamo timore dell'idea che ci siamo fatti della morte, non della morte stessa.
Quindi chissà quante altre idee inseguiamo, scambiandole per reali. E magari per proteggere le nostre idee, frutto della fantasia, sacrifichiamo delle cose importanti, come la salute, i rapporti o anche il nostro tempo. Ma vogliamo passare la vita a rincorrere delle fantasie, anche dopo aver capito che non sono attinenti alla realtà? Sarebbe proprio come mettere la testa sotto la sabbia, pur di illudersi che tutto va bene. Passiamo dunque la vita proteggendo esclusivamente le nostre idee, quelle che ci appartengono. Solo quelle che ci danno più soddisfazione, tranquillità o sicurezza. Ci appropriamo addirittura di concetti universali, come la fame, o la sofferenza. La chiamiamo "La mia sofferenza", mentre invece quel sentimento lo stanno provando milioni di persone nello stesso istante. Questo atteggiamento crea un forte isolamento nell'individuo e quest'ultimo provoca sofferenza.

Solamente se ci accorgessimo che ciò che dobbiamo difendere non è la nostra idea del mondo, ma il mondo reale, comprese le parti a noi sconosciute, potremmo finalmente avere un'idea chiara delle cose, e combattere per difendere un oggetto comune. Anziché rassegnarsi a proteggere ognuno il proprio orticello, come ci hanno insegnato a fare.

Testo di Fauno Lami

INFORMAZIONI SUGLI INCONTRI A ROMA

L'articolo ti è piaciuto? dagli visibilità Cliccando su OK!!

mercoledì 2 maggio 2012

Gli Ingredienti del Controllo

DI MARCO CANESTRARI

Nell'introduzione del corso su "Come si controllano le masse nei paesi democratici" a cura di Ecco Cosa Vedo, Marco Canestrari spiega quali devono essere gli ingredienti di base perché si possa dire di vivere in una società facilmente controllabile.

Siamo sommersi da notizie di violenza: litigi per strada in cui c'è chi rimane ferito e nessuno interviene, come anche episodi di linciaggio da parte della folla per ragioni futili. È possibile che tutto questo sia sintomo di una società controllata e manovrata dall'alto? Analizziamo i casi. Se una persona viene attaccata o colpita in pubblico, questa viene ignorata per moltissimo tempo dalla folla, anziché essere soccorsa immediatamente. Proprio come se il fatto non riguardasse nessuno. Al contrario, ogni volta che un individuo viene offeso o attaccato nel personale, lo vediamo reagire con rabbia ed impulsività. Siamo quindi chiaramente in una posizione di "tutti contro tutti", in cui la situazione di costante crisi nella vita di tutti i giorni ci porta sempre più a guardare soltanto al nostro piccolo orto, senza curarci degli altri. In questo modo la popolazione è frammentata e si trova nello stato ideale per chi vuole controllarla dall'alto. I cittadini infatti non potranno mai unirsi in gruppo per collaborare ed avranno difficoltà ad attuare grandi cambiamenti nella società.

Se vogliamo stravolgere questa situazione, smettiamola di seguire le regole suggerite dai media. Usciamo dalla mentalità del tifo, in cui la "squadra blu" agisce contro la "squadra rossa" e proponiamo ed appoggiamo le soluzioni che non hanno perdenti, ma solo vincitori.

Testo di Fauno Lami

L'articolo ti è piaciuto? dagli visibilità Cliccando su OK!!