domenica 23 giugno 2013

Questo Non E' l'Unico Mondo Possibile

DI THRIVE MOVEMENT


Tre fasi per un'evoluzione etica della società

I fase
Forniamo integrità al sistema attuale
Dimezzando il budget che si dedica all'esercito USA (il quale rimarrebbe comunque pari a quello del resto del mondo) e smantellando la Fedral Reserve, si consentirebbe di liberare oltre mille miliardi di dollari l'anno. Abbastanza per nutrire tutti gli abitanti del mondo, dirimere completamente i problemi sociali e risanare il pianeta.  Anche se nessuno lo dice, rispetto al costo della guerra, l'eliminazione della povertà e del degrado ambientale hanno davvero bassi costi: Secondo Lester Brown sarebbero sufficienti 200 miliardi di dollari l'anno per risanare l'ambiente e raggiungere tutti gli obiettivi sociali globali

II fase
Più democrazia
Riduciamo il ruolo del governo per proteggere la libertà individuale e tutelare ciò che condividiamo come l'ecosistema e le onde radio che utilizziamo per comunicare. Con l'aumentare dell'integrità del sistema ed il passaggio ad una valuta sana, la gente disporrà di denaro sufficiente per avere il controllo di tutto ciò che la riguarda.

III fase
Più libertà, più tempo e più denaro per tutti
In questa fase non esistono più tasse non volontarie quindi nessuna governance non volontaria, e non esiste nessun monopolio basato sulla forza, vi sono regole ma non dominatori. La rigorosa tutela dei diritti individuali emerge quale elemento centrale per il rispetto della nostra interdipendenza: si può essere separati e allo stesso tempo uniti. Sarà finalmente possibile comprendere non solo i diritti di pochi e nemmeno di molti o della maggioranza, ma di tutti gli esseri umani.

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giovedì 20 giugno 2013

Siamo Ciò che Facciamo

DI PEPPE CARPENTIERI

chi

Siamo ciò che mangiamo, ma nulla è determinato. Piuttosto, siamo ciò che facciamo e possiamo essere ciò che sogniamo.

L’attuale società è immorale, sbagliata, gerarchizzata; ci sono individui che si credono capi e sprecano risorse umane in base alla propria avidità, al proprio ethos infantilistico indotto da un sistema obsoleto (scuola, università, media) poiché questa società distrugge la creatività umana e forma individui addomesticati. Possiamo creare un nuovo sistema “ambientale” per aiutare il reale sviluppo umano, possiamo prevenire gli errori di questa società profondamente sbagliata. L’ambiente è ciò che influenza gli individui, ma gruppi di individui possono mutare l’ambiente stesso, dipende solo dalla volontà politica, dall’etica, dalla determinazione, dalla coscienza e dalla consapevolezza dei gruppi (massa critica) che possono ribaltare la piramide di potere e realizzare una comunità diversa da quella attuale. Nella sostanza possiamo mutare i nostri comportamenti, abbiamo tutte le facoltà per farlo e possiamo produrre cambiamenti virtuosi per ripensare la comunità. I sistemi di controllo (istituzioni bancarie, SpA, scolastiche, e rappresentative) manipolano la percezioni della realtà per impedire il risveglio delle coscienze, ma un nuovo sistema, la rete internet, sta stimolando la condivisione delle idee e gruppi di cittadini stanno sperimentano “nuovi” comportamenti sociali e politici per applicare un cambio di paradigma culturale. Queste nuove esperienze di vita rispecchiano nuovi schemi mentali che rendono obsoleti i precedenti per mezzo del confronto.

Una priorità determinante per realizzare una società umana è ripensare il sistema educativo e formativo scolastico italiano con lo scopo di raggiungere un obiettivo opposto del sistema attuale: formare cittadini, creativi, coscienti e liberi. La qualità della vita dipende, prioritariamente, dallo sviluppo infantile e dall’ambiente che condiziona bambini e adolescenti. La natura umana non è competitività, ma cooperativa. Una società che si sviluppa sulla concorrenza, la nostra, è praticamente un’invenzione, un’ideologia religiosa, una distorsione della natura umana che produce i disagi sociali che vediamo tutti i giorni. I comportamenti umani dannosi sono creati da stimoli esterni negativi realizzati dai sistemi controllo (istituzioni bancarie, SpA, scolastiche, e rappresentative). La crisi attuale è il risultato di segnali costanti, quotidiani, per impedire una sconnessione dal sistema obsoleto e sbagliato. Diversi gruppi di cittadini si stanno scollegando dai sistemi di controllo ed è necessario far crescere questa massa critica. La felicità è una percezione soggettiva collegata alla nostra coscienza, allo sviluppo della nostra creatività e alle nostre capacità individuali rispetto ai nostri sogni. Gli attuali indicatori (PIL, espansione monetaria e petrolio) imposti dai dogmi dei sistemi di controllo sono immaginati per soddisfare unicamente l’avidità delle SpA, dunque viviamo secondo paradigmi sbagliati e fuorvianti. Le istituzioni attuali perseguono priorità obsolete, stupide (acquisti compulsivi), folli, inefficienti (obsolescenza pianificata), immorali e contro gli esseri umani. Ricordiamoci che la sostenibilità delle merci è l’opposto della crescita economica. Eliminare il cancro cancella milioni di posti di lavoro, eliminare gli eserciti cancella milioni di posti di lavoro.

E’ sempre più evidente che i Governi eseguono ordini presi altrove. Alle prossime elezioni non si sceglierà fra gli schieramenti obsoleti destra e sinistra perché è chiaro che sono due facce della stessa medaglia. Alle prossime elezioni si sceglierà fra feudalesimo e libertà, fra dittatura e democrazia, fra SpA e Stato sociale, fra neoliberismo ed economia reale.

domenica 16 giugno 2013

L'Epidemia dei Giovani Narcisisti

DI ROSELINA SALEMI

Fabrizio Corona

Il narciso della specie umana sboccia tutto l’anno, ed è un peccato che non abbia una fioritura breve e intensa, come il suo omonimo vegetale. Invece è destagionalizzato, tipo i pomodorini in serra, e cresce ovunque, specialmente nel mondo giovanile, suscitando una pericolosa ammirazione. Proprio quello che vuole.

L’allarme narcisismo questa volta arriva da Jean Twenge, psicologa della San Diego State University, che ha condotto una ricerca su sedicimila studenti e li ha trovati malatissimi. I sintomi: arroganza, egocentrismo, scarsa empatia, materialismo spinto. Ed ecco i dati: negli ultimi trent’anni i narcisisti sono diventati un esercito, il 30 per cento, mentre nel 1982 erano soltanto il 15. Un altro studio su 35mila persone di varie età ha dimostrato che oggi i giovani sono molto più narcisisti degli anziani (il 10 per cento contro il 3) mentre prima era il contrario. Era l’esperienza ad alimentare questo disordine della personalità, mentre adesso narcisisti (quasi) si nasce. E lo si diventa facilmente, alla luce dei riflettori. Jean Twenge punta il dito contro genitori troppo permissivi, cultura delle celebrità e Internet. Un cocktail micidiale. Gli studenti intervistati hanno ammesso sereni che il narcisismo è una necessità: guai a esserne sprovvisti in una società così competitiva. Autostima, fiducia in se stessi, «io sono il migliore», «ho sempre ragione» e via di seguito, aiutano. Ma il narcisismo, spiega Twenge, non c’entra con la competizione: «Questi ragazzi che sognano fortuna e gloria, ricchezza, perfezione fisica ossessiva sono talmente convinti di essere dei fuoriclasse che nemmeno studiano». E fuori dalla classe ci finiscono sul serio.

È un discorso già sentito, anche se non ancora sostenuto da una tale massa di dati comparativi e adesso che ci sono, è ovvio: siamo circondati. Il protagonismo, il presenzialismo, lo sgomitamento per apparire, la capacità di manipolare gli altri sono considerati meriti un po’ in tutti i campi. Il modello è quello dei reality. Basta esprimere una personalità, avere un’abilità qualsiasi: raccontare barzellette, sedurre, far piangere. Involontariamente il tronista di «Uomini e Donne» è diventato il simbolo del narciso corteggiato (deliziosa la parodia di Claudio Bisio a «Zelig», dove Claudiano mastica gomma mentre Tatiana e Valeriana si accapigliano per lui), come Vittorio Sgarbi può essere considerato l’esempio perfetto dell’istrione, con un suo adorante pubblico.
Le società, è vero, hanno sempre avuto i loro narcisi, artisti, attori, ballerine e anche qualche nano, il problema è che adesso stanno diventando troppi, o troppo ingombranti, come segnala la presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio, Marialori Zaccaria. Ingombranti al punto da provocare un’ondata di manualistica specializzata. «Come difendersi da un narcisista» (il più venduto), «Guerra al narcisismo», «Ho sposato un narciso: manuale di sopravvivenza per donne innamorate» (graziosa cover con un cerotto sul cuore). Ma è una contraerea piuttosto debole.
Come ricorda Zaccaria, nel 2013, quando sarà pubblicato il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm V, a cura dell’American Psychiatric Association), «bibbia» della psichiatria internazionale, il narcisismo patologico non ci sarà. Cancellato. Perché non c’è una pillola che lo guarisca, non c’è business per le aziende farmaceutiche, e allora tanto vale non prenderlo in considerazione. Si profilano tempi duri, tra Grandi Fratelli e Lady Burlesque, tra personalità onnipotenti e successo dell’eccesso. E nessuno pensa di chiedere per i gli anti-narcisisti una «no fly zone» in attesa di tempi migliori.

FONTE: LASTAMPA

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giovedì 13 giugno 2013

Successo a Tutti i Costi anche nello Sport

 BodybuildingWoman

Le pagine sportive dei quotidiani si occupano spesso di doping, soprattutto in seguito ai controlli a sorpresa effettuati nel corso di prestigiose manifestazioni a livello internazionale (nemmeno le Olimpiadi, che dovrebbero costituire la massima espressione della competizione agonistica leale, sono state risparmiate dall’onta del doping); ma è altrettanto vero che l’informazione mediatica in genere sottolinea l’aspetto scandalistico del fenomeno, tralasciando quello legato alle conseguenze negative che il doping ha sulla salute degli atleti.

Il problema del doping nasce con l’”humus” culturale dei nostri tempi: l’intera sociocultura è fortemente intrisa di narcisismo. Basti pensare agli effetti emulativi, richiamati e rinforzati dai mass media, esercitati dai grandi campioni sportivi del professionismo: una grande squadra di calcio, glorificata fino al giorno prima per i suoi ripetuti successi, perde una “finale” e subito si scatena il finimondo e la delusione totale dei suoi sostenitori, “bisognosi” di vincere sempre e comunque. Le cronache sono poi sempre pronte a portare alle stelle una prestazione positiva di un atleta o di un giocatore, ma anche a rimarcare pesantemente successive prove “deludenti”, come se un campione non potesse mai permettersi di sbagliare; non si può rendere poco, occorre restare sempre a livelli di rendimento elevato: questa, in sintesi, la filosofia dello sport professionistico moderno. Il problema è che, sociologicamente parlando, lo sport è ormai da tempo costitutivo dell’identità sociale di quasi tutti gli adolescenti; pochi sono quelli che non si identificano con una squadra di calcio o con un suo campione, e questo fenomeno è andato tanto più generalizzandosi quanto più abbiamo visto cadere in crisi le culture “forti” dello scorso secolo come le ideologie politiche o la religione: al loro posto sono subentrate culture “deboli”, ovvero effimere, eppure con moltissima presa sui giovani, come quelle rappresentate dal mondo della musica pop, del cinema e, per l’appunto dello sport. Si tratta però di mondi sociali “mediati”, ovvero amplificati dai mass media: non si invita tanto a fare sport o a provare a fare musica per divertimento, bensì si invita a sognare e desiderare il successo, potenziando al massimo gli effetti imitativo-suggestivi delle vicende di quei pochissimi, in mezzo alla massa, che sono riusciti ad affermarsi.

L’attuale società di massa del nostro pezzetto di mondo ipersviluppato, sempre più impegnata ad autoconservare ritmi di sviluppi sempre più difficili da mantenere in un pianeta dove, per contro, il sottosviluppo procede causando guasti e contraccolpi imprevedibili, continua a farsi portavoce di messaggi educativi contraddittori, entrambi di fatto condivisi: da un lato ci sono le norme morali, sociali e giuridiche con i valori ad esse sottesi; dall’altro c’è lo strapotere dei media perennemente bisognosi di creare audience, indifferenti alle conseguenze psicologiche e sociali che essi producono attraverso la riproposizione continua a costante di miti suggestivi ma inarrivabili come il successo nel cinema, in TV o nello sport. In questa generale contraddizione tutto (o buona parte) del dramma patologico di molti disturbi dell’alimentazione per quanto riguarda le adolescenti femmine, e delle cadute nel doping degli adolescenti maschi.

I mass media devono fare la loro parte, ad esempio potrebbe essere migliorata l’informazione sulla fine che hanno fatto certi atleti ritiratisi dalla carriera: poco si dice di molti di loro e di quanto possano essere stati rovinati dall’eventuale uso di farmaci dopanti. E poi potrebbero non dare più lo spazio che danno attualmente ad atleti “troppo muscolosi per essere veri” o a modelle “troppo magre per essere vere”. E anche gli sponsor potrebbero iniziare a dare il loro appoggio solo ad atleti che si sono sempre comportati correttamente, che non sono mai stati sfiorati dall’ombra del sospetto”.

FONTE

mercoledì 5 giugno 2013

Il Vero Potere della Tv

DI MARCO CANESTRARI


Ma qual'è il suo più grande potere?

Alcuni pensano che sia la possibilità di decidere cosa le persone devono pensare, un potere manipolatorio, categorico e impositivo.
In realtà la televisione non impone nulla in termini di cosa pensare, bensi lavora su quel fenomeno che la sociologia della comunicazione chiama Agenda Setting, ovvero la facoltà di decidere "riguardo a cosa" la massa deve pensare.


E' dunque l'omissione il vero potere, l'omissione di tutti quegli argomenti, quei valori, quei modelli, quei pensieri, quelle sensazioni, quegli atteggiamenti, quei comportamenti che sono ostili al leader e al regime mediatico.

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domenica 2 giugno 2013

Cosa Sta Succedendo ad Istanbul?

DI TARIHINDE YAYIMLANDI

Istanbul_articolo

Ai miei amici che vivono fuori dalla Turchia: Sto scrivendo per farvi sapere cosa sta succedendo ad Istanbul negli ultimi cinque giorni. Devo scriverlo io stesso perchè la maggior parte delle fonti mediatiche sono state chiuse dal governo e il passaparola ed internet sono gli unici modi che ci sono rimasti per spiegare cosa accade e per chiedere aiuto e supporto. Non hanno fatto altro che stare fermi davanti alle ruspe. Non c'era nessun giornale e nessun canale televisivo a riportare la protesta. C'è stato un completo black out mediatico. Ma la polizia è arrivata con gli idranti e lo spray irritante. Hanno attaccato i manifestanti per cacciarli fuori dal parco. La sera il numero dei manifestanti si era moltiplicato ed anche il numero delle forze di polizia intorno al parco. Nel frattempo il governo cittadino di Istanbul ha chiuso tutte le vie che portavano a piazza Taksim, dove si trova Gezi Park. La metro è stata messa fuori servizio, i traghetti cancellati e le strade bloccate.

Eppure sempre più persone raggiungevano a piedi il centro della città. Venivano da ogni parte di Istanbul. Venivano da contesti diversi, da ideologie diverse e da religioni diverse. Si sono riuniti tutti insieme per impedire la demolizione di qualcosa più grande del parco: Il diritto di vivere come rispettabili cittadini di questa nazione. Si sono radunati ed hanno marciato. I poliziotti li hanno attaccati con spray irritante e gas lacrimogeni ed hanno diretto i blindati contro chi in cambio gli offriva cibo. Due giovani sono stati investiti dai blindati e sono morti. Una giovane donna, una mia amica, è stata colpita alla testa da una bomboletta di gas lacrimogeno. I poliziotti le sparavano in mezzo alla folla, ad altezza d'uomo. Dopo un'operazione durata tre Quattro giorni fa un gruppo di persone non appartenenti a nessuna organizzazione o ideologia specifica si sono ritrovati al Gezi Park di Istanbul. Tra loro c'erano parecchi miei amici e studenti. La loro motivazione era semplice: ostacolare e protestare contro l'imminente demolizione del parco e la costruzione di un ennesimo centro commerciale proprio nel centro della città. Ci sono già molti centri commerciali ad Istanbul, almeno uno in ogni quartiere! L'abbattimento degli alberi avrebbe dovuto iniziare giovedì mattina presto. La gente è andata al parco portando con sè coperte, libri e i bambini. Hanno montato le tende ed hanno passato la notte sotto gli alberi. La mattina presto quando le ruspe hanno iniziato a sradicare gli alberi centenari dal suolo, ci si sono messi davanti per impedire le operazioni. ore la mia amica è ancora in terapia intensiva in condizioni critiche. Mentre sto scrivendo ancora non sappiamo se ce la farà. Questo blog è dedicato a lei. Quelle persone sono miei amici. Sono miei studenti, miei parenti. Non hanno un'"agenda segreta" come vorrebbe far credere lo stato. La loro agenda è lì fuori. E' molto chiara. Il governo sta svendendo tutta la nazione alle corporazioni, per costruire centri commerciali, condomini di lusso, autostrade, dighe e centrali nucleari. Il governo sta cercando (e creando quando quando necessario) qualsiasi scusa per attaccare la Siria contro la volontà dei suoi cittadini. Ed oltre a tutto ciò, il controllo del governo sulle vite dei cittadini è diventato insopportabile in questi ultimi tempi. Lo stato, seguendo la sua agenda conservatrice, ha creato numerose nuove leggi e regole sull'aborto, il parto cesareo, la vendita e il consumo di alcool e persino il colore del rossetto utilizzato dalle assistenti di volo. Le persone che stanno manifestando nel centro di Istanbul stanno chiedendo il loro diritto di vivere liberamente e ricevere giustizia, protezione e rispetto da parte dello Stato. Stanno chiedendo di prendere parte alle decisioni nella città in cui vivono. Quello che invece hanno ricevuto è stato un eccesso di forza ed una immane quantità di gas lacrimogeno sparato dritto in faccia. Tre persone hanno perso la vista. Ciononostante ancora marciano. Centinaia di migliaia di persone si uniscono a loro. Più di duemila hanno attraversato a piedi il ponte sul Bosforo per raggiungere quelli di piazza Taksmin. Non c'era nessun giornale o canale televisivo a riportare gli eventi. Erano intenti a mandare notizie su Miss Turchia e "il gatto più strano del mondo". La polizia ha continuato ad attaccare i manifestanti e sparare così tanto gas irritante che cani e gatti randagi si sono intossicati e sono morti. Le scuole, gli ospedali e persino gli hotel a 5 stelle intorno a piazza Taksim hanno aperto le porte ai feriti. I dottori hanno utilizzato le classi e le stanze degli hotel per prestare i primi soccorsi. Alcuni poliziotti si sono rifiutati di sparare gas su gente innocente ed hanno lasciato il lavoro. Intorno alla piazza sono stati posizionati jammer disturbatori per impedire la connessione ad internet e le reti 3G sono state bloccate. I residenti ed i negozi della zona hanno aperto le connessioni wireless per la gente che è per strada. I ristoranti hanno offerto cibo ed acqua gratuitamente. La gente si è radunata per le strade anche nelle città di Ankara ed Izmir per dare supporto alla resistenza di Istanbul. I media ufficiali hanno continuato a parlare di Miss Turchia e del "gatto più strano del mondo".

Sto scrivendo questa lettera perché sappiate che cosa sta succedendo ad Istanbul. I media ufficiali non vi racconteranno niente di tutto questo. Almeno non nel mio paese. Per favore postate tutti gli articoli che trovate su internet e spargete la parola. L'altra sera mentre postavo articoli su cosa stava succedendo ad Istanbul qualcuno mi ha fatto questa domanda: "Cosa speri di ottenere lamentandoti del nostro paese con degli stranieri?" Questo blog è la mia risposta a lei. "Lamentandomi" del mio paese spero di ottenere: Libertà di espressione e di parola, Rispetto per i diritti umani, Controllo sulle mie decisioni che riguardano il mio corpo, Il diritto di radunarsi legalmente in qualsiasi parte della città senza essere considerato un terrorista. Ma più di ogni altra cosa, spargendo la voce tra voi, amici che vivete in altre parti del mondo, spero di ottenere la vostra attenzione, supporto ed aiuto! Per favore spargete la voce e condividete questo blog. Grazie! Per ulteriori informazioni o cosa che potete fare per aiutare per favore visitate il Call for Urgent Help di Amnesty International.

TRADOTTO PER ECV DA DIEGO ONORATI

FONTE 
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